2010-01-23 07:32:43 UTC
Le mie urla hanno attratto il dormiente vicinato:qualcuno è sceso in strada ed è sopraggiunta una volante delle forze dell'ordine. Io ero totalmente sotto shock: piangevo, alternavo momenti di disperazione a rabbia soffocante. Lui, in presenza della polizia, ha continuato a inveire contro di me, sostenendo di non conoscermi. Sporca, dolorante, spaventata, mi lasciavo sostenere dagli sconosciuti che erano sopraggiunti. L'unica casa che mi confortava era la fiducia nella giustizia.
Ma...la polizia, rilevato che il mio aggressore-compagno è un caro amico del questore della città (tanto che alle 3 di notte l'ha chiamato) e personaggio pittosto influente, mi ha fatta caricare su un taxi senza nemmeno darmi la possibilità di prendere le mie cose che si trovavano a casa sua. Non sapendo cosa fare, in preda al panico e strozzata dal mio stesso respiro sempre più affannoso, mi sono fatta accompagnare in un hotel poco distante. Quando, senza forze, ho suonato, la proprietaria- vedendomi sporca, insanguinata e agitata-non voleva aprirmi ma poi, impietosita, mi ha accolta. Lui intanto veniva accompagnato a casa dalla volante. Il giorno seguente ero ancora sotto shock; un amico comune è venuto a prendermi e ha recuperato le mie cose da casa sua, per poi accompagnarmi a casa. Ma l'agitazione non è passata. Non ho avuto il coraggio di dire nulla ai miei genitori, usando degli stratagemmi per eludere i segni dell'aggressione e cercando di mascherare il mio malessere. Purtroppo però, la frustrazione continuava a darmi gran tachicardia, rendendomi intollerante con le persone. Cercavo di mostrarmi allegra per evitare domande, ma alla fine mi ritrovavo sempre a piangere nella solitudine. Qualche serea dopo, a digiuno da due giorni e con poche ore di sonno inquieto, sono uscita nella speranza di distrarmi. Ho bevuto 3 bicchieri di vino e un bayles finchè, rendendomi conto che stare fuori non mi aiutava affatto, strozzando le lacrime, ho preso l'auto per tornare a casa.
La macchina davanti ad un certo punto frena improvvisamente e io la supero. Neanche finita la manovra...luci della polizia. Mi fermano e mi chiedono la documentazione necessaria. Io gliela fornisco. Al di là dello stato d'animo, ero precisa, tanto che uno dei due agenti non era intenzionato a sottopormi all'etiltest..ma l'altro..
Così... fuorilimite:1.63.
Mi annunciano la sospensione della patente, i 6000 euro di multa ecc...
Io a quel punto-collerica- gli rinfaccio quanto accaduto poche sere prima...gli dico che come avevano chiuso mille occhi qualche sera prima potevano anche farlo di nuovo e che amministrano la giustizia solo con i deboli. Ancora una volta..taxi.
Ora sono disperata. Abito fuori città, in una zona praticamente non servita. Facevo due lavori per portare a casa qualche soldino, e ora li rischio entrambi. O meglio...li sto già perdendo...
da parte avevo un migliaio di euro come fondo spese/vacanze. Mensilmente guadagnavo quasi mille, ma ora..
Non so cosa fare...la mia vita si sta sgretolando davanti ai miei occhi e non riesco a impedirlo: La mia famiglia, all'oscuro di tutto, è delusa per la questione della patente. Io continuo a fare incubi, e l'idea di perdere anche il lavoro. l'unica valvola di sfogo a cui potevo appellarmi,mi fa salire l'angoscia a mille. A volte cerco di illudermi di risolvere la cosa ma poi è più forte di me, non ci riesco: continuo a pensare alla notte dell'aggressione, al comportamento della pollizia, al lavoro, alla delusione dei miei familiari...Sono sempre più intollerante, sulle difensive e questo mi dispiace. Pensare che lui ora sarà felice e contento a fare i suoi comodi, mentre io sono in questo stato mi fa bruciare l'animo di rabbia. A volte il cuore mi batte così forte che mi sembra di soffocare. Non posso nemmeno denunciarlo perchè a quelli come lui non capita mai nulla. Oltretutto non posso pagarmi un avvocato. Non so nemmeno come farò con le contravvenzioni per la patente. Ma non importa. Quello che davvero mi preme è che, come sono stata punita io (so di aver compiuto un'imprudenza guidando dopo aver bevuto, ma in altre circostanze non l'avrei fatto, non ci ho pensato in quel momento, volevo solo tornare a casa..), anche lui venga punito. Non dimenticherò mai quello che ha fatto, le cose che mi ha detto, le minacce che vomitava contro la mia famiglia. Nè dimenticherò mai quello che ha fatto la polizia.
Cosa posso fare ora?