Si chiama Tutor ed è il nuovo"controllore" di velocità, utilizzato sulle strade a partire dal 23 dicembre 2005. Nei periodi di grande traffico sono più di 10 milioni i veicoli in viaggio sulle autostrade italiane. Per tutelare la loro incolumità è stato messo a punto da Autostrade per l'Italia S.p.A., in collaborazione con la polizia stradale, un sistema che misura, per la prima volta in Italia, la velocità media dei veicoli.
Realizzato nel rispetto delle più severe norme sulla tutela della privacy e sicurezza informatica, il controllo automatico della velocità permette di impiegare le pattuglie della Stradale in altri servizi come: l'attività di soccorso, il rilevo di incidenti stradali, il controllo sul trasporto di merci pericolose.
Attualmente il sistema è strutturato su 76 postazioni di rilevamento della velocità che coprono 1.056 Km di autostrada in concessione alle sociètà autostradali "Autostrade per l'Italia" e "Strada dei parchi".
E' importante sottolineare che le aree d'installazione del sistema sono state individuate in base al numero di incidenti e lo scopo è quello preventivo per creare un deterrente alle velocità più elevate.
La velocità è infatti la causa di oltre il 60 per cento degli incidenti mortali sulla rete autostradale. Il sistema individua e punisce chi, spingendo sull'acceleratore per lunghi tratti, mette a repentaglio la vita degli altri. I dati relativi alle auto che hanno rispettato i limiti di velocità sono immediatamente eliminati.
Grande eccitazione attorno al Tutor, il sistema che rileva la velocità media di un veicolo in un tratto autostradale e che multa (ecco come funziona: Download schema_tutor_.pps.ppt ). Sarà per il nome, così affascinante. Sta di fatto che i giornali raccontano con enfasi: il Tutor ha già dato 300 multe in 35 ore e 17 accensioni.
Pochi hanno avuto l'ardire di fare qualche osservazione. Dico pochi, perché su qualche giornale, su Internet - che diamine - da qualche parte, su qualche blog, le seguenti cose saranno state pur dette. Spero.
- E' stato multato chi ha superato la media di 130 km/h.
Ecco come si viene immortalati dalla seconda telecamera. Nella foto a destra, una simulazione effettuata da autostrade per l'italia e Polizia stradale.
- Fin qui, tutto bene. Ma vediamo che cosa è successo a quei birichini che non sono stati multati, nonostante andassero a 200 km/h.
- Questi signori hanno superato la prima telecamera a 200 km/h o 250 o anche di più. Chi se ne frega, hanno pensato. Tanto, poco prima della seconda telecamera, mi fermo in un'area di servizio, presente su alcuni dei tratti controllati. Bevo un bel caffè (magari senza pagare, grazie all'iniziativa di autostrade per l'italia). Riparto, più veloce di prima. Passo sotto la seconda telecamera a 200 e più km/h e faccio un figurone. Media registrata dal Tutor: abbondantemente entro i limiti.
- Il Tutor spernacchia il Decreto di omologazione (Download testo.doc).
Che, fra l'altro, dice due cose.
1) Meglio se, nel tratto osservato dal Tutor, non ci sono aree di servizio.
2) In quel tratto non possono esserci autovelox. Una pacchia per i guidatori monelli: fregano il Tutor volando a 200 o 300 km/h e facendo una sosta durante il percorso controllato.
- Altri invece non hanno rispettato il Codice della strada viaggiando a 130 km/h con la pioggia. Eh no. In caso di precipitazioni, il limite cambia: 110 km/h. Ma il Tutor questo non lo considera.
- C'è chi è stato multato per aver superato i 130 km/h e chi, invece, l'ha fatta franca nonostante queste infrazioni: mancato rispetto della distanza di sicurezza; mancata segnalazione del cambio di corsia; fari spenti; sorpassi pericolosi; mancato uso delle cinture di sicurezza; uso improprio del cellulare. Il Tutor era troppo preso a fare i suoi calcoli matematici. Chi metteva in pericolo la vita propria e altrui non era degno di considerazione